Agricola Toscana:
una storia di tradizione, passione
ed innovazione nel Cuore di Firenze
Dietro il successo di Agricola Toscana e del suo bistrot gemello in Borgo Ognissanti si cela la storia di Simone Angerame, un imprenditore e ristoratore che ha fatto della passione per la cucina toscana e dell’autenticità la sua missione.
Nato in un piccolo paese del sud Italia, trasferitosi poi ad Incisa Valdarno, Simone è cresciuto a stretto contatto con la natura, maturando valori sani e genuini che ha portato con sé in ogni aspetto del suo lavoro: dalla selezione delle materie prime alla filosofia dell’accoglienza.

La riapertura al pubblico sotto covid: Simone con un ospite illustre, Gianfranco Vissani.
Dalle origini lucane al cuore della Toscana
“Firenze è casa mia”, racconta Angerame con emozione. È qui che ha trovato terreno fertile per realizzare i suoi sogni professionali: nel 2020, anno in cui ha rilevato Agricola Toscana in via del Corso, ha intrapreso una sfida resa ancora più ardua dall’arrivo della pandemia: pochi giorni dopo l’apertura, l’Italia entrava in lockdown a causa del Covid-19. Un momento difficile, ma che Simone ha affrontato con coraggio e determinazione, trasformandolo in un percorso di crescita personale e professionale, ricco di soddisfazioni.

2020: dopo le prime riaperture, Simone si è organizzato per offrire il servizio di asporto
Il Bistrot: Tradizione che Incontra la Creatività
Se Agricola Toscana in via del Corso segue fedelmente la tradizione, con piatti iconici come la bistecca alla fiorentina rigorosamente al sangue, il Bistrot di Borgo Ognissanti rappresenta un’evoluzione creativa. Qui Simone ha dato piena libertà allo chef Stefano Frassineti, con cui condivide valori profondi come sincerità, passione, professionalità e amore per il territorio. Il risultato è un menù che reinterpreta la cucina toscana con uno sguardo moderno, ma sempre nel rispetto delle radici.

Simeone e Samire, marito e moglie, insieme gestiscono il Bistrot
Piatti Firmati e Identità del Territorio
Il menù del bistrot è una celebrazione dei sapori antichi rivisitati con eleganza: dal risotto al piccione, amato da chi conosce la cucina di una volta, al pollo alla cacciatora, passando per il lampredotto rivisitato e la tagliata con lardo di Colonnata. Ogni piatto racconta una storia, ogni ingrediente è frutto di una selezione attenta e consapevole. Simone ha infatti abbandonato fornitori industriali per privilegiare realtà locali e produzioni a “chilometro zero” – o quasi: “magari i chilometri sono 20”, sorride.

Sentirsi “come a casa” non è solo una frase, è una realtà del ristorante in via del Corso
Vini tra Toscana e Sud Italia
Anche la carta dei vini riflette il doppio legame di Simone: da un lato la Basilicata, sua terra d’origine, con alcune eccellenze selezionate; dall’altro la Toscana, protagonista assoluta della cantina del bistrot, scelta per esprimere qualità e raffinatezza.
Accoglienza come Valore Fondante
Per Simone, l’obiettivo più grande è uno solo: far sentire i clienti “come a casa”. “Sembra banale, ma non lo è. Vedere un ospite felice è la soddisfazione più grande”. Sia il ristorante che il bistrot non sono solo un luoghi dove mangiare bene, ma ambientei curati, arredati con gusto, dove ogni dettaglio – dal servizio all’impiattamento – è pensato per creare un’esperienza memorabile.

Campioni dello sport come Sebastien Frey, ex portiere della Fiorentina, e Luca Diddi, ospiti in via del Corso.
Una Filosofia Fatta di Umanità
L’apertura del bistrot non è stata priva di sfide: “La difficoltà più grande è far capire che siamo una realtà completamente diversa da quella che c’era prima. Lo stiamo facendo trasmettendo la nostra filosofia fatta di accoglienza, semplicità, gentilezza e tanta, tanta passione”.
E quando si parla di futuro, Simone mantiene i piedi ben saldi per terra: “Mi piace essere umile e pensare solo al presente. Ogni giorno che mi sveglio in salute è un’occasione per fare meglio. Solo così si costruiscono le soddisfazioni vere, sia personali che professionali”.

Simpatia e goliardia alla toscana, con le magliette dello staff